L’Aquila è una città situata nel cuore dell’Abruzzo, ricca di storia e cultura, circondata dalle montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Questa posizione privilegiata rende la città un vero e proprio paradiso per gli amanti della storia, della natura – con numerosi sentieri escursionistici e panorami mozzafiato tutti da scoprire – anche gli amanti dell’enogastronomia saranno attratti dalle prelibatezze culinarie che la città ha da offrire.
Io sono nata e cresciuta a l’Aquila ed in questo articolo voglio darvi tutte le informazioni per farvi vivere un’esperienza speciale in una città dal sapore dolceamaro.
Come Ambassador del Blog Tour Zero (clicca qui per sapere di cosa si tratta) ho avuto l’occasione di vivere e scoprire, grazie alla collaborazione di Taste Abruzzo e Welcome Aq, la mia città in una veste totalmente nuova.
L’AQUILA – ECO TOUR DELLA CITTA’
Questa esperienza vi permetterà di godere a pieno delle bellezze dell’Aquila stando comodamente seduti su un veicolo amico dell’ambiente e accompagnati da una guida preparata che vi racconterà la storia della città e risponderà ad ogni vostra curiosità.
Il tour vi porterà nei punti iconici della città.
INFO UTILI
- Età 0-99, max 7 persone per gruppo
- Durata: 1h30′
- Orario di inizio: controlla la disponibilità
- Biglietto elettronico
- Guida dal vivo: Inglese, Italiano
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Ora scopriamo insieme le tappe di questo fantastico ECO TOUR.
Basilica di Santa Maria di Collemaggio
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone – qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294 – viene definita un magico forziere di misteri ed energie che “cambia” profondamente chi va a visitarla.
Questa Basilica è ancora oggi fonte di studio e ricerche in quanto sin dalla porta di ingresso si riscontrano simbologie che fanno pensare ad un collegamento con l’ordine Templare. Situata tra le lapidi dei monaci e dello stesso Papa, troviamo la lapide del misterioso Cavaliere e ancora la presenza di numeri misteriosi che compaiono su alcune pietre della pavimentazione, a questo si aggiunge il famoso Labirinto di Collemaggio situato sull’abside. Sei cerchi concentrici che insieme formano tre 8, all’interno dei quali si sviluppano tre ulteriori cerchi per ciascuno.
Il 21 giugno – solstizio d’estate – la luce del rosone centrale della Basilica forma il settimo cerchio che li avvolge tutti e sei. Questo sta a significare che il rosone stesso della basilica è legato all’astrologia.
Se ami approfondire questo discorso allora clicca qui.
Basilica di Santa Maria di Collemaggio – PERDONANZA CELESTINIANA
Il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza Celestiniana ad oggi ufficialmente iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale dell’Unesco. Alla fine di settembre del 1294, infatti, proprio dalla basilica di Collemaggio, Celestino V emanò una Bolla con la quale concedeva un’indulgenza plenaria e universale a tutta l’umanità, senza distinzioni. La Bolla di San Pietro Celestino, che introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione, poneva solo due condizioni per ottenere il perdono:
- L’ingresso nella basilica di Collemaggio nell’arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno.
- L’essere “veramente pentiti e confessati”.
La Bolla viene letta dal Sindaco poco prima dell’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, che viene dischiusa per ordine di un Cardinale designato dalla Santa Sede.
L’apertura è preceduta da un corteo storico, cui prendono parte le autorità e soprattutto i gruppi storici dell’Aquila e di altre città italiane.
Basilica di San Bernardino da Siena
La basilica fu realizzata tra il 1454 e il 1472 ed è dedicata a San Bernardino.
Il frate nonostante fosse ammalato, nell’aprile del 1944, decise di partire per una evangelizzazione nel Regno di Napoli. Appena giunto a L’Aquila purtroppo morì il 20 maggio. Gli aquilani chiesero al Papa Eugenio IV il permesso di custodirne le spoglie. Sei anni dopo la sua morte, Bernardino fu proclamato Santo grazie all’azione energica del frate Giovanni da Capestrano.
La facciata della chiesa di San Bernardino è in stile rinascimentale. L‘interno presenta una pianta a croce latina divisa in tre navate con sei cappelle per lato. Qui è visibile lo stile barocco presente nei sontuosi ornamenti e affreschi interni.
Tra le cappelle di destra, su un piano rialzato da quattro gradini in pietra venata, si trova il mausoleo con le reliquie del Santo.
“Di mente aperta al fascino del vero e del bene, vivamente sensibile alle suggestioni del bello, Bernardino diede prova di una singolare ricchezza di qualità umane, fuse tra loro in un equilibrio così perfetto da suscitare la concorde ammirazione dei contemporanei. Seppe infondere nei confratelli l’ardore del suo zelo nel seguire le orme del “Poverello” sulla strada del radicalismo evangelico. Uomo riuscito e religioso esemplare, resta nella storia della cristianità soprattutto come apostolo. Predicatore itinerante come Cristo, come gli apostoli, egli fece del pulpito la sua cattedra.”
Giovanni Paolo II
CHIESA DI SAN SILVESTRO
Chiesa in stile romanico caratterizzata da un bellissimo rosone e dalla torre campanaria. Distrutta dopo il terremoto del 2009 e restituita alla città di L’Aquila nel 2019 dopo il restauro.
Nel rimuovere gli intonaci degli anni settanta-ottanta sono stati rinvenuti nuovi affreschi sulle pareti laterali e nella sacrestia riconducibili al 1200.
Per l’altare della cappella Branconio fu commissionato un dipinto di Raffaello, la Visitazione risalente al 1517, fu poi rubato dagli spagnoli durante l’occupazione della città. Oggi i visitatori possono visitare una copia della Visitazione di Raffaello, mentre l’originale è esposta al museo del Prado di Madrid.
FONTANA DELLE 99 CANNELLE
“Si narra che durante il XIII secolo si decise di fondare una città – madre, riunendo le popolazioni dei 99 castelli confinanti. I signori dei 99 castelli avrebbero dovuto inviare le proprie genti, ciascuno in un’area della nuova città, assegnata loro durante la fase di progettazione urbanistica; quest’area doveva avere una piazza con una fontana al centro e una chiesa. Attorno a ogni piazza bisognava costruire le nuove abitazioni che avrebbero dato origine a ogni nuovo quartiere.
Ecco perché la città de L’Aquila possiede 99 piazze, 99 fontane e 99 chiese.
Alla fine del Duecento si costruì dunque una fontana monumentale, che doveva essere il simbolo della città appena fondata e della sua unità civica.
Leggenda vuole che i volti dei mascheroni rappresentino i signori dei 93 castelli che diedero vita alla fondazione della nuova città”
TIPS: Cosa da fare assolutamente… CONTARE LE CANNELLE!
ESPERIENZE UNICHE DA FARE:
- L’AQUILA SOTTERRANEA
- TRE MARIE L’AQUILA
Queste visite non sono sempre aperte al pubblico e quindi bisogna affidarsi a Taste Abruzzo e Welcome AQ che vi faranno vivere davvero delle esperienze uniche!
L’AQUILA SOTTERRANEA
Un tour che vi porterà alla visita di una città che non esiste più.
L’Aquila è stata costruita su un terreno in cui erano presenti una serie di grotte naturali. Con il tempo la mano dell’uomo ha scavato fino a creare un labirinto al di sotto degli edifici. Questi spazi venivano usati come ricovero per animali, vie di fuga, rifugi ma soprattutto come aggiunta di serbatoi e cisterne.
Se siete appassionati di storia, di misteri e di esoterismo allora non potete perdervi questa esperienza.
Il percorso spesso parte dai locali della biblioteca del Consiglio regionale, verso i sotterranei di via Fortebraccio, palazzo Cipollone, palazzo Ciolina, via Cascina, passando per la cripta di San Bernardino.
TRE MARIE L’AQUILA
I riflettori sulle Tre Marie si iniziarono ad accendere nel 1943 quando venne qui Alida Valli per poter girare un film. A Roma in quegli anni a causa dei bombardamenti non era possibile girare dei film e l’Aquila divenne così una succursale di Cinecittà. Con il tempo Tre Marie divenne uno dei luoghi preferiti di Federico Fellini e non solo. Qui hanno messo piede personaggi come Vittorio De Sica, Emma Gramatica, Ettore Petrolini, Gigi Proietti.
Nel 2021, dopo anni di lotta a causa dell’interdizione dall’uso del marchio Tre Marie in ragione della sua prolungata inutilizzazione a seguito del terremoto del 6 Aprile 2009, gli è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura il “vincolo demo-etno-antropologico”, vincolo che s’aggiunge a quello storico e artistico apposto nel 1986.
Simbolo del ristorante le TRE MARIE è il Mandorlo.
I fiori del mandorlo dovevano fiorire ogni anno. Erano fiori fatti di carta e con l’aggiunta di parti fatte a tombolo. Dato che ogni anno il mandorlo doveva rifiorire, i fiori “rovinati” venivano sostituiti.
L’amore e la dedizione per i prodotti per la terra ha portato alla fondazione dell’AZIENDA AGRICOLA RAMO DI MANDORLO.
Un’azienda che sorge sulla terra d’Abruzzo, sotto il sole d’Italia, curata da mani di Donne. Ci guida l’amore per i frutti della terra, per le cose semplici e buone. Ci ispira il valore di materie prime di altissima qualità. I nostri prodotti vi accompagnano nella scoperta di antichi sapori, dati da alimenti sani, coltivati e trasformati, proprio come allora.
Con passione e cura vengono coltivati dei prodotti d’eccellenza abruzzese come Ceci, Lenticchie, Zafferano dell’Aquila D.O.P. e grano Senatore Cappelli.
Clicca qui per scoprire ed acquistare tutti i loro prodotti.
DOVE MANGIARE PIATTI DELLA TRADIZIONE AQUILANA? GROTTA DI ALIGI
La Grotta di Aligi è un luogo dove si percepisce ancora il valore per la tradizione e l’amore per il buon cibo.
Qui è possibile ordinare piatti tipici della tradizione abruzzese.
Vengono utilizzate solo materie prime d’eccellenza e del territorio.
Dai formaggi, ai salumi, al tartufo, allo zafferano fino ai famosi arrosticini.
Tutto accompagnato da del buon vino Montepulciano e dalla cortesia e gentilezza del personale che soddisferà ogni tua richiesta.
Spero che questo articolo ti sia stato utile.
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Sara Centi